Gli psichedelici Anni Ottanta, le luci e le ombre del mondo della musica e della moda fanno da cornice a una passione impossibile e alle sue ripercussioni nel tempo sulle vite dei protagonisti.
Il
romanzo di Maria Campanaro si alterna a periodi descrittivi
“soprattutto nell’incipit e nello svolgimento” a quelli in cui
tutti i personaggi restano coinvolti in faide amorose familiari alla
Beatiful. Kristel, una delle protagoniste, “la Brooks della
situazione” per intenderci, è colei di cui quasi tutti i
maschietti si innamorano. Stefano, il quale poi scopre di essere
innamorato di Alba, figlia di kristel, probabilmente perché vede in
lei una forte affinità con la donna che non ha mai potuto avere.
Guido, il quale poi sposa la sorella gemella di Kristel poi
Christiane, la rivale in amore di Kristel; e infine Enrico, l’uomo
che riuscirà a diventare suo marito, che però viene lasciato, e in
seguito riavvicinarsi a presunta di un’inconfessione da parte
dell’uomo di un episodio del passato che le ha nascosto e per il
quale Kristel addirittura tenta il sucidio, in seguito smentito nella
narrazione da lei stessa, la quale non voleva affatto togliersi la
vita, ma solo dormire e che quindi ha ingerito una dose eccessiva di
sonniferi per cui finisce al pronto soccorso (?) Mi chiedo: “Ma la
protagonista, donna a capo di un’agenzia famosa di fotomodelle, ecc
è a conoscenza che se si assume una dose massiccia di barbiturici si
rischia?”. Nell’insieme, devo dire che l’autrice comunque è
stata molto abile a intrecciare le storie con le sottostorie, ma per
come la vedo io, avrei preferito un romanzo meno descrittivo di cose
superficiali tra cui capi firmati indossate dalle protagoniste, di
nomi di vini e champagne e accessori di alta moda; diciamocela
tutta, un po’ meno Beatiful, appunto e più naturale, molto
antropico, visto con gli occhi della gente comune, perché questo
mondo dorato descritto nel romanzo, credo che non faccia aggettare
il lato interessante di tutta la narrazione. Faccio un esempio sui
testi shakesperiani: leggerli annoia a morte, tuttavia hanno quei
lampi di luce solo ogni tanto che ravvivano i suoi capolavori. (Sono
d’accordo nel dover “vivere l’amore in tutte le sue
declinazioni”, ma viverlo significa soprattutto dare ad esso una
forma ben definita).
Per
gli amanti del genere non resta che leggerlo...
Nessun commento:
Posta un commento