Respiro Readers
vi segnaliamo l'uscita del nuovo romanzo
dell'autrice italiana Elle Eloise.
TITOLO: Fino alle stelle
AUTRICE: Elle Eloise
CASA EDITRICE: Self Publishing
SERIE: How to disappear completely #4
GENERE: Romance
PAGINE: 321
PREZZO EBOOK: 0.99
PREZZO CARTACEO: 10.99
DATA USCITA: 16 Dicembre 2019
In verità sto andando
in pezzi, perché appena sento il suo profumo è come se tornassi a
casa, come se respirassi dopo un’apnea. Mia ha il potere di
risvegliarmi da un coma, e la cosa è terrificante. Perché è il
coma che mi ha permesso di sopravvivere, di tirare avanti dopo
l’incidente. Ho il terrore di svegliarmi adesso, il coma era
rassicurante, sempre uguale, una marea che mi trascinava. Mia mi fa
sentire in balia di onde alte quattro metri. Il mondo che vedo dalla
cresta dell’onda è un mondo che mi affascina ma da cui potrei
cadere e non riemergere più
Samuel vive la vita come si
guarda un film: immagina dialoghi e situazioni, vola di fantasia,
senza vivere davvero. Regista alle prime armi e studioso di Cinema al
D.A.M.S. di Torino, da quando due anni prima ha perso suo fratello
Max in un incidente, la passione per il cinema non ha fatto altro che
aumentare la distanza con gli altri. Questo capita soprattutto con
Mia, la timida compagna di università che invece vorrebbe vivere
l’amore con tutta l’intensità che esso richiede. Il
cortometraggio che dovranno girare insieme potrà giocare a loro
favore o dividerli per sempre.
Una storia d’amore e di
amicizia in una Torino sempre più magica e…cinematografica, un
crocevia di vite, destini, personaggi. Dopo “Cuore d’inverno”,
“Come una tempesta”, “Voci nel vento” e “Bonus Track”,
“Fino alle stelle” è la nuova edizione self publishing, riveduta
e corretta, di “Solo noi nell’universo”, quarto e ultimo volume
autoconclusivo della serie “How to disappear completely”.
Spengo
anche l’ultima fonte luminosa e rimaniamo completamente al buio. Le
stelle brillano come la prima volta che mio nonno me le ha fatte
trovare in camera, diceva che erano una magia. Anche adesso penso che
siano una magia insieme alla versione acustica di This
must be the place
interpretata dai Lumineers, che ascoltiamo per la terza volta di
fila.
«Q-quella
è Andromeda. Lì ci s-sono i segni zodiacali… Ariete, Sagittario,
Scorpione…» vado avanti a spiegare fin quando, con la coda
dell’occhio, mi accorgo che Samuel non sta più ammirando il
soffitto, ma è rivolto verso di me.
Con
il cuore in gola, piego la testa nella sua direzione. I suoi occhi
azzurri sono ancora più luminosi delle stelle che ci osservano
dall’alto del soffitto, ma quando si avvicina per baciarmi,
scompaiono dietro le ciglia. È un bacio lento, morbido, straziante.
Ho il cuore che batte così forte che ho paura riesca a sentirlo
persino lui. Avverto il suo corpo voltarsi del tutto verso di me, le
sue mani afferrano i miei fianchi per spostarmi verso di lui. Quando
i nostri corpi s’intrecciano, nella mia testa vedo stelle che
esplodono, fuochi d’artificio, fiamme che divampano. Ma vedo anche
noi due che fluttuiamo nell’universo silenzioso, finalmente in
pace, finalmente a casa. This
must be the place.
Uno
di quei baci, che più che farti sentire troppo cresciuta ti fanno
credere di essere di nuovo una ragazzina alle prime armi,
completamente disarmata di fronte all’onda che sta per travolgerti.
Quando
sollevo lo sguardo quasi non posso credere a quel che vedo. «Mia,
guarda.»
Verso
l’orizzonte, dritto davanti a noi, un raggio di sole trova una via
di fuga in mezzo alle nubi, che con il vento cominciano ad aprirsi
piano piano. Sembra quasi che qualcuno le stia spazzando via con un
soffio leggero. Il mare è più tranquillo, le onde alte sono sempre
più rare. La luce si fa strada sull’acqua, una lama dorata che
getta sul mondo una tinta calda, che avvolge anche noi. Ci sediamo
sul muretto, quello dove dodici anni fa ero seduto con Max a parlare
di un futuro che lui non avrebbe mai avuto. Ma io sì, io un futuro
ce l’ho. E non posso sprecare altro tempo per diventare ciò che
voglio diventare.
Intreccio
la mia mano con quella di Mia e attendiamo che il cielo si apra, che
il vento si plachi senza spegnersi, che le onde scompaiano, mentre
gli altri ci raggiungono. Uno a uno si siedono in silenzio poco
distanti da noi, a guardare uno degli spettacoli più affascinanti a
cui abbiamo mai assistito. Meglio del cinema, direbbe Max. E io gli
darei ragione.
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