Respiro Readers
anche oggi ospitiamo il grande evento natalizio
" UN REGALO SOTTO L'ALBERO"
con cui il nostro blog collabora con tanti altri blog.
Ogni giorno troverete segnalazioni di autrici.
TITOLO: Sotto le apparenze
AUTRICE: Elena Carletti
CASA EDITRICE: Self Publishing
GENERE: Romance
PAGINE: 243
PREZZO EBOOK: 0.99
PREZZO CARTACEO: 6.85
DATA USCITA: 12 Febbraio 2019
La
vita dell’avvocato Anna cambia improvvisamente quando le viene
affidato il compito di difendere Jessica, una ragazza con un passato
tormentato, da un’accusa di omicidio.
Luca
Storti è morto e, insieme a lui, viene sotterrata una storia che
inizia diciannove anni prima, con la morte della madre di Jessica.
Dal
momento in cui Anna comincia a scavare nel passato di Jessica, scopre
una serie di segreti che non devono venire a galla. Chi è Raul, il
fantomatico benefattore di Jessica? Cosa nasconde la moglie di Luca?
Perché nessuno crede all’innocenza di Jessica? E qual è veramente
la sua malattia?
Anna
dovrà fare affidamento solamente sulle proprie forze per trovare
l’assassino di Luca e capire cosa si nasconde sotto le apparenze.
«Sono venuta a
rivolgerti qualche domanda» continuai. Feci un respiro profondo
porgendole la prima; «dove ti trovavi la sera del due maggio?».
Probabilmente era la cosa più sciocca e ovvia da chiedere ma mi
sembrò l’unico punto di partenza.
«Ero a casa degli
Storti» rispose con voce dura.
«Perché eri lì?».
Silenzio.
«Puoi aver ucciso
Luca?»
«No» rispose con
sufficienza.
«Avevi la pistola
tra le mani, perché?». Sapevo che la colt era di proprietà degli
Storti ma volevo sentire cosa avesse da dirmi lei.
«Non lo so, però
ce l’avevo». La sua ingenuità mi colpì.
«Sai che la pistola
era degli Storti?» le chiesi. Lei alzò le spalle.
«La sera del due
maggio sei andata a casa loro, hai preso la pistola e hai sparato a
Luca Storti?» continuai.
«Non lo so, non
credo».
«Come credi? Non ne
sei sicura?»
«No, non sono
sicura».
«Non devi crederlo,
devi saperlo, se hai qualcosa da dirmi fallo, io sono il tuo
avvocato» dissi alzando un po’ il tono di voce.
«È agitata
avvocato?» rispose senza esitazione mentre fissava il mio pollice.
«Cos’è
successo?» ignorai volutamente la sua domanda.
«Si mangia anche le
unghie o si limita alle pellicine?». Mi fissava e, in qualche modo,
riuscì a portarmi a nascondere la mano incriminata.
«Non è una cosa
importante in questo momento».
«Sa che
l’onicofagia è un disturbo del controllo degli impulsi? Secondo la
teoria freudiana è un sintomo di fissazione orale, e portare
qualcosa alla bocca richiama l’esperienza del seno materno. Lei non
è stata allattata avvocato?». Non sapevo che cosa rispondere, mi
stava mandando fuori di testa.
«Scommetto che
avrebbe una voglia tremenda, in questo momento, di mordersi quella
piccola pelle che sta nel suo indice».
«Potresti
rispondere alle mie domande per piacere?». Mi stavo agitando e la
situazione mi stava sfuggendo di mano.
«Non lo so»
rispose incurvando gli angoli della bocca. Era divertita.
«Cosa non sai?» le
chiesi.
«Le sue domande,
avvocato, non so cosa sia successo». Rimasi per un po’ a
guardarla, convinta che avesse altre cose da confessare ma Jessica
rimase seduta sulla sua seggiola continuando a fissare le mie mani
con noncuranza.
«Ne sei sicura?»
«Sì». Tre battiti
di ciglia.
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