Respiro Readers
anche oggi ospitiamo il grande evento natalizio
" UN REGALO SOTTO L'ALBERO"
con cui il nostro blog collabora con tanti altri blog.
Ogni giorno troverete segnalazioni di autrici.
TITOLO: Semplicemente Giò
AUTRICE: Erika Lenti
CASA EDITRICE: Self Publishing
GENERE: Romance
PREZZO EBOOK: 0.99
PREZZO CARTACEO: 13.51
DATA USCITA: 14 Febbraio 2019
Giorgia sorride sempre
alla vita e ha due grandi sogni: vivere di musica e incontrare il
vero amore. Per un gioco del destino si imbatte in Liam, il perfetto
principe azzurro. È un uomo dolce, gentile e bellissimo. Ed è
proprio quando pensa di aver realizzato uno dei suoi più grande
desideri che la sua strada incrocia quella di Dylan, un ombroso e
affascinante ex musicista.
E mentre l’attrazione
per Liam risuona di una melodia classica e la passione bruciante per
Dylan la travolge come un brano rock, Giorgia scopre che i due
ragazzi sono legati da un passato doloroso e da un futuro incerto.
«Un giorno ti
sveglierai e ti renderai conto di aver perso ciò che desideravi
davvero.»
Riempio
i bicchieri e la invito a fare un brindisi: «Alla persona che sei,
ai tuoi sogni, ai tuoi ideali, a tutto ciò che hai perso e che
strada facendo hai trovato, al bene che hai donato e a quello che hai
ricevuto, a tutto quello che non hai e che vorresti. Buon
compleanno!»
Rimane
imbambolata con il calice alzato e mi osserva in un modo che vorrei
stenderla sul tavolo, qui davanti a tutti, e farle l’impossibile.
Non dice nulla, beve un goccio e ispeziona l’ambiente circostante
pur di non incrociare il mio sguardo.
Devo
fare qualcosa, quindi mi gioco l’unica carta che credo sia
imbattibile: entrare nel suo mondo. «Raccontami cosa hai provato la
prima volta che hai suonato.» Spero funzioni.
I
suoi occhi s’illuminano. «Ho pianto» dice schietta.
«Ti
sei emozionata?»
Arrossisce.
«No, ho proprio pianto lacrime vere di disperazione. Sono arrivata a
casa su di giri, mi sono seduta, ho abbracciato la chitarra appena
comprata e ho cercato qualche video su You Tube per imparare le prime
tecniche. Dopo dieci minuti, mi sono fatta prendere dallo sconforto e
l’ho riposta nella sua sacca.» ammette e per un attimo distoglie
l’attenzione per a guardare fuori, quasi in una disperata fuga dai
miei occhi. Poi continua: «Mi sono sentita disorientata, non sapevo
cosa mi serviva e come imparare. L’ho osservata per giorni,
chiedendomi cosa mi fosse passato per la testa, poi, dopo
l’anniversario della scomparsa di mio padre, è scattato qualcosa
dentro di me. Mi sono resa conto che abbiamo solo una vita da vivere
e non possiamo arrenderci senza lottare davanti alle difficoltà. C’è
soltanto una cosa certa nella vita: la morte. Non possiamo evitarla,
né sapere quando arriverà, ma possiamo rendere più piacevole
l’attesa, quindi, quella stessa sera, al ritorno dalla messa di
commemorazione, ho preso di nuovo la chitarra tra le mani e non l’ho
lasciata finché sono riuscita a muovere in modo decente le mani
sulla tastiera e le corde.» Mima i movimenti come se l’avesse con
sé. «Appena ho cominciato a sentire la melodia dei primi accordi,
allora sì che ho pianto dall’emozione. È stato indescrivibile,
naturale, come se non avessi fatto altro nella vita. Mi sono sentita
attraversata da un’energia… pura. Avevo realizzato il mio sogno
e, dopo tanto tempo, ero felice. Credo che tutti debbano raggiungere
questo obiettivo: essere felici. Se non lo raggiungiamo, la vita
allora non ha senso, perché puoi avere tutto, ma alla fine non hai
niente.»
Non
la finisce più di parlare e io non smetterei più di ascoltarla,
però poi mi chiede: «Per te come è stato?»
“Stiamo
parlando di te, non di me” vorrebbe ribattere il mio lato cattivo.
È passato tanto di quel tempo che neanche me lo ricordo. Ero solo un
bambino. «Non ha importanza» affermo teso.
Inaspettatamente,
posa le sue mani sulle mie e dice: «Non abbandonare i tuoi sogni.
Possono essere riadattati in base alle necessità, la forza ti verrà,
perché non hai altra scelta. Dimostra a te stesso che non ti sei
arreso e che ce la farai. La malattia vince se ti stanchi di vivere,
considerala invece come un nemico da combattere.»
Le
sue parole mi attraversano, le sento invadere le mie vene, come una
trasfusione di sangue, ma il dolore è tuttora troppo forte e le
respingo. Sfilo le mie mani da sotto le sue e lo faccio di nuovo: sto
per alzarmi e lasciarla lì. Può benissimo chiamarsi un taxi.
Ma
fa una cosa inaspettata, che mi spiazza: afferra il suo bicchiere
colmo di champagne e lo beve tutto d’un fiato. Wow! Poi dice: «Il
primo bicchiere è per la sete, il secondo?»
Erika
Lenti nasce nel 1979, in un paese in provincia di Roma, dove vive
tuttora insieme al marito Massimo, i figli Manuel e Marissa, e
l’amico a quattro zampe Rossano.
L’arte
le sembra una cosa per “grandi”, finché non scopre che inventare
storie e dare vita ai personaggi le riesce bene. Nel 2019 approda nel
mondo del self-publishing con il romanzo d’esordio Semplicemente
Gio’, vincitore del premio wattys nel 2017.
Nello
stesso anno esce il suo secondo romanzo Il lato nascosto dell’amore.
Nel
suo futuro ci sono nuove storie in stesura e progetti importanti nel
mondo del romance e non solo.












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