Respiro Readers
vi segnaliamo il romanzo
dell'autrice italiana Veronica Nannini.
TITOLO: Carminio. Storia di straordinaria quotidianità
AUTRICE: Veronica Nannini
CASA EDITRICE: Abra Books
GENERE: Romance Contemporaneo
PAGINE: 187
PREZZO EBOOK: 3.50
PREZZO CARTACEO: 15.00
DATA USCITA: 1 Gennaio 2019
Carminio non è soltanto un colore, la sfumatura più intensa del rosso; non è soltanto la rappresentazione dell’amore, della passione o del filo che lega due anime. È anche il colore del sangue che scorre nelle vene, della violenza che ineluttabile permane nella vita. Un romanzo che parla di sentimenti, in cui amore, odio, passione, rabbia e vendetta acquistano il ruolo di co-protagonisti al fianco di Vanessa, una ragazza che dovrà scontrarsi con i propri demoni e le proprie insicurezze, sperimentando l'amore e la gioia, ma anche scendendo a patti con il proprio temperamento schivo e diffidente, in un racconto che sappia parlare al cuore di ognuno di noi.
Si tolse l'orologio lasciandolo scivolare sul comodino accanto il letto. Un leggero strato di
polvere le fece ricordare di quanto tempo fosse passato senza che lei rientrasse nella sua
stanza.
Capitava spesso, infatti, che rimanesse a dormire a casa di Felton e non avrebbe nemmeno
saputo dire come tutto avesse avuto inizio o quando; ma d'altronde, quella era tutta un'altra
storia da raccontare.
Si sedette con un leggero sbuffo sul letto, prendendo una sigaretta e accendendosela con
svogliatezza. I suoi occhi tornarono a posarsi su quell'orologio, massaggiandosi il polso con
aria stanca.
Non oggi, non adesso.
Quelle parole riecheggiarono sempre più gravi a scandirne i secondi, come il suono di un
vecchio pendolo, mentre lei tenne lo sguardo perso sul sordo ticchettio che emetteva
l'orologio.
Non le andava quel pomeriggio, non le andava proprio di sopportare il peso del tempo sulle
proprie spalle, quel giorno avrebbe fatto a meno di indossare quel maledetto coso, quasi a
dire: “oggi no, non esisto”. Di fatto nessuno esisteva se avesse evaso il tempo, non era così?
O forse si trattava solo di una sua sciocca convinzione, una piccola diceria che si portava
dietro dall'infanzia.
Ad ogni modo, non aveva intenzione di osservare quelle lancette rosse scivolare sul freddo
quadro bianco, non voleva contare le ore o i minuti di una maledetta giornata qualsiasi. Se
avesse potuto interrompere il circolo del tempo, lo avrebbe fatto.
Per un giorno desiderava solo separare la mente dal corpo finito e materiale, nascondersi dal
caos incessante del grande ticchettio del mondo e annichilire quella sensazione di dover fare,
dover scegliere. Liberarsi di una forza invisibile che le si attorcigliava intorno al collo,
facendole mancare l'aria con la morsa di quella stretta catena.
Sorrise nella penombra della stanza, il fumo le si fermò a mezz'aria di fronte ai suoi occhi
castani, proteggendola con la sua fine barriera grigiastra dal trambusto proveniente da fuori.
Ebbene, se la vita avesse deciso di metterla alla prova, lei non avrebbe chinato la testa,
nemmeno in un giorno senza ore come quello.
~
Un ticchettio di nocche posate sul legno della porta del suo appartamento.
«Chi è?» domandò Vanessa in lontananza.
«Ti stanno aspettando, ti stiamo aspettando giù.»
Era la sua voce, la sua voce calma e bassa, un po’ roca e affannosa. Forse aveva corso sulle
scale.
«Ho cambiato idea, non credo di venire, Felton.»
Lo immaginò stringere le labbra in segno di disapprovazione.
«Sono venuti per te, Nessa. Per salutarti prima che tu parta per quello stupido viaggio
spirituale...»
Vanessa sorrise nella penombra della sala, gettando un flebile sguardo dietro di sé in direzione di quella porta scura che la separava dal suo interlocutore.
«Ho cambiato idea, Felton.»
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