Respiro Readers
vi segnaliamo il romanzo
dell'autrice Giustina Pnischi.
TITOLO: Una speranza nel cuore
AUTRICE: Giustina Pnischi
CASA EDITRICE: Booksprint Edizioni
GENERE: Narrativa
PAGINE: 465
PREZZO EBOOK: 4.99
PREZZO CARTACEO: 20.90
DATA USCITA: 31 Luglio 2018
Veronica, nata in un Paese in cui la donna è considerata di proprietà dell’uomo, contro la sua volontà è data in sposa giovanissima a un uomo che si rivela fin da subito violento. Ferita nel corpo e ancor di più nell’anima, subisce la vita convinta di non possedere gli strumenti per cambiarla. È l’incontro con Glauco a darle la forza di reagire e di ribellarsi al suo destino. Grazie a lui conosce finalmente l’amore, quello vero, intenso e passionale, ma anche tormentato. E poi c’è l’amore per Andrea, un sentimento tenero e affettuoso, quasi fraterno, che le dà stabilità. Nel mezzo l’amore più grande, quello per la figlia Giulia. Ma è possibile amare due uomini contemporaneamente? La vita di Veronica scorre velocemente tra gioie e dolori, segreti e bugie e un incubo che ritorna dal passato e che sembrava ormai sepolto.
Le risate della bambina risuonavano per tutto il piano, anche Veronica rideva, era così felice per Andrea, lo vedeva più sereno, e ancor di più per Giulia: era un po’ che non la sentiva ridere in quel modo.
Fu in quel momento che alzò lo sguardo e lo vide, era in fondo a quello stesso corridoio e guardava la scena che aveva davanti con grande curiosità.
Fu come un fulmine a ciel sereno rivederlo dopo tutti quei mesi.
Gridando ad Andrea di fare attenzione, camminava in realtà verso Glauco, voleva parlargli, guardarlo negli occhi, anche se le gambe sembravano non voler obbedire, erano molli come gelatina. Glauco si spostò dall’altra parte del corridoio, per non farsi vedere dagli altri, pensò lei.
Lo raggiunse, era di fronte a lui e si guardarono negli occhi, quegli occhi che erano come una calamita. Doveva guardarlo, doveva nutrirsi del suo sguardo, non poteva farne a meno, era affamata di lui. Troppo tempo era passato e lui era così bello, magro, stanco, con gli occhi tristi.
«Ciao» salutò lui.
Al suono della sua voce, il cuore cominciò a batterle forte e la testa le andò in confusione; vide delle sedie lì vicino e si sedette su una di quelle. Si sentiva così fragile vicino a lui; era sicura che se lui l’avesse toccata, si sarebbe frantumata in mille pezzi.
«Come mai sei qui?» gli chiese.
Glauco aveva lo sguardo basso fissava qualcosa per terra. Era meglio così, si sentiva più sicura quando lui non la guardava.
Aspettava una sua risposta.
«Marco mi ha avvisato che vi avrei trovate qui, anche se speravo di non trovarvi più in ospedale» continuò «sto giù con mia madre, l’hanno ricoverata di nuovo. Da voi invece come va?»
Veronica non rispose, non aveva la forza di rispondere, stargli vicino, guardarlo e parlargli, le aveva prosciugato tutte le forze, la faceva stare male, si sentiva persa, le mancava il respiro, si sentiva svenire.
Lui aspettò invano la sua risposta, poi se ne andò.
Veronica rimase per un po’ seduta, a pensare alla sua vita, a quello che aveva, a quello che le era rimasto; non sentiva più di avere una vita sua, divisa com’era tra Andrea e Giulia, ma non le importava, erano loro le uniche persone che voleva vicino e avrebbe fatto di tutto affinché fosse stato sempre così.
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