Respiro Readers
vi segnaliamo il nuovo romanzo
dell'autore italiano Luca Cozzi.
TITOLO: L'ombra del lupo
AUTORE: Luca Cozzi
CASA EDITRICE: Self Publishing
GENERE: Thriller
PAGINE: 292
PREZZO EBOOK: 3.99
PREZZO CARTACEO: 13.00
DATA USCITA: 31 Marzo 2019
In Germania e in Belgio due delitti sembrano portare la stessa firma: le vittime con la gola tagliata, nessuna traccia dell’assassino, nessun testimone, niente arma del delitto e vicino a ogni cadavere un libro macchiato di sangue. Il detective Andy Morales, capo dell’unità investigativa omicidi seriali dell’Interpol, è convinto che si tratti di un serial killer e vuole occuparsi del caso, ma una sorpresa lo attende nell'ufficio del commissario capo: un giovane italo-americano entrerà a far parte della sua squadra.
Asso nella manica o un altro problema da risolvere?
L’orologio del tempo scandisce i suoi rintocchi, altre persone potrebbero morire, nessuna ipotesi può essere esclusa, nemmeno la più incredibile di tutte…
Colonia,
Germania, 18 febbraio 2018
La
stanza era illuminata a giorno dai faretti che i tecnici della
Scientifica avevano piazzato un po’ ovunque. Un poliziotto fermo
sulla soglia si fece da parte lasciando entrare il nuovo arrivato.
Il
corpo era stato portato via e sulla moquette non restava che la
solita sagoma disegnata col gesso. Andy l’aveva vista decine di
volte, ma non si era ancora abituato all’idea che una vita umana
potesse ridursi a un macabro disegno bianco su un pavimento.
Un
uomo alto e corpulento, intento a discutere con un agente in divisa,
si girò di scatto. La testa calva e il viso paffuto, aveva due occhi
piccoli e ravvicinati che saetta vano senza sosta da una parte
all’altra della stanza confe rendogli un’aria vagamente porcina.
«Salve,
lei dev’essere il detective Morales» lo salutò in un inglese
incerto, tendendosi verso di lui.
Andy
gli strinse la mano annuendo. «Ho fatto prima che ho potuto, ma a
quanto pare sono arrivato tardi».
Il
poliziotto renano fece un gesto di impotenza. «Non potevamo
aspettare ancora, stava cominciando a cammi nare da solo. Troverà
tutto nel rapporto. Mi chiamo Steiner, Bernhard Steiner. Faccia come
fosse a casa sua».
Andy
represse una smorfia e si avvicinò alla sagoma disegnata sulla
moquette intrisa di sangue. L’umorismo fuori luogo del tedesco lo
aveva infastidito e, anche se com prendeva quanto fosse necessario
per gli inquirenti esorciz zare certe situazioni, non sopportava che
si mancasse di ri spetto ai morti.
«Ora
presunta del decesso?» chiese con voce atona avvertendo la presenza
di Steiner alle sue spalle.
«Il
medico legale sarà più preciso dopo l’autopsia, ma dovrebbe
essere tra le undici e mezzogiorno di ieri».
«Quando
avremo il referto?»
Steiner
parve infastidito. «Oggi è domenica. Se tutto va bene, martedì o
mercoledì».
Morales
tornò a guardare il punto dove fino a poco prima giaceva il
cadavere. A pochi centimetri dalla sagoma del braccio proteso,
macchiata di sangue dove la mano della vittima l’aveva toccata,
c’era una copia di un giallo di Simenon.
Una
voce alle sue spalle lo fece trasalire: «Benvenuto detective
Morales. Ci siamo sentiti al telefono, sono Michael Koch, ispettore
capo del BKA».
Il
BKA, acronimo di Bundeskriminalamt,
ovvero la polizia federale tedesca, coordinava le attività
investigative tra le polizie degli stati federati e le autorità
estere, occu pandosi direttamente dei casi più importanti o
riguardanti reati di matrice politica, legati alla droga, al traffico
di armi e al terrorismo.
Morales
strinse la mano al collega: più gio vane di Steiner di almeno dieci
anni, parlava un ottimo in glese e aveva l’espressione e
l’atteggiamento tipici della persona intelligente, determinata a
fare bene il proprio la voro. Era stato lui a ipotizzare un
collegamento con l’omi cidio di Bruxelles del mese precedente e a
insistere affinché venisse allertata la SMIU, l’Unità
Investigativa Omicidi Seriali dell’Interpol. “Ce ne vorreb bero
di poliziotti così” pensò tra sé Morales.
[…]
Andy
indicò la porta contrassegnata dal numero 1: «Non ci sono segni di
effrazione né di lotta all’interno dell’appartamento, il che
lascia supporre che la vittima sia rincasata in compagnia
dell’assassino o che comunque lo conoscesse. Se uno sconosciuto
avesse suonato alla porta, è lecito pensare che il signor Wohlers
avrebbe chiesto chi fosse, costringendolo a presentarsi. Rutiger
avrebbe dovuto sentire qualcosa».
«Già.
L’ho pensato anche io e questo è l’unico indizio che ci fornisce
una pista da seguire. Stiamo interrogando i conoscenti della vittima
e della sua compagna, ma non sono ottimista».
«Ci
sono altre uscite sul retro o sul tetto?»
«Una
porta di servizio dà sul cortile posteriore, ma sarebbe stato
rischioso uscire da lì: è facile imbattersi in qualcuno che lava la
macchina o nei bambini che giocano, soprattutto di sabato. Si accede
al tetto attraverso una botola, ma è chiusa con un lucchetto. Sono
convinto che l’assassino sia uscito dal portone, come se nulla
fosse».
«Ci
sono telecamere nei paraggi?»
Il
tedesco scosse la testa. «Una sola, quella di una banca a cento
metri da qui. Abbiamo già acquisito e controllato i filmati, ma le
uniche persone inquadrate sono quelle che hanno utilizzato lo
sportello bancomat. Sedici persone, tutte residenti in zona e tutte
con un alibi».
Per
un istante, Koch esitò, poi trasse un profondo re spiro e riportò
il suo sguardo su quello dell’ameri cano. «Forse sono stato
precipitoso nel coinvolgere l’Inter pol, se non si trattasse dello
stesso uomo di Bruxelles…»
«Non
sappiamo se l’assassino abbia agito da solo e tantomeno se si
tratti di un uomo o di una donna».
«Lei
che ne pensa?» insistette il tedesco.
Morales
si strofinò gli occhi.
«Temo
che dovremo dare la caccia a un serial killer».
[…]
Lui
era un predatore. Era nato per cacciare.
Il
pensiero di Nami andò a Morales: anche lui, il suo mentore, era un
abile cacciatore, ma mentre il detective si comportava come un
segugio che fiuta la pista, seguendo le tracce con implacabile
determinazione fino a snidare e catturare la preda, Nick era il
leone, il lupo, la tigre, la fiera per eccellenza che, chiamata a
combattere, lo fa per uccidere.
Capì
che non avrebbe potuto trattenerlo e, con gli oc chi velati di
lacrime, vide Nick voltarle le spalle avviandosi incontro al proprio
destino.
[…]
Luca
Cozzi, blogger, editor e docente di Scrittura creativa, ha esordito
nel 1999 con "La
leggenda di Goccia di Luna".
Nel 2016 pubblica "L’alpino
che giocava ai dadi"
e il romanzo "Senza
nome e senza gloria",
primo esordio delle avventure di Luke McDowell, che ha ottenuto il
terzo posto al XVI Festival del Libro Possibile. Nel 2017 ha
pubblicato "Shaytan"
e nel 2018 "Il
potere delle ombre",
rispettivamente secondo e terzo thriller della saga di Luke McDowell,
tutti editi da Edizioni della Goccia.
"L’ombra
del lupo"
è il suo quarto thriller.
Blog dell'autore: https:// lucacozziblog.wordpress.com/
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