martedì 9 aprile 2019

Segnalazione Romanzo - L'OMBRA DEL LUPO di Luca Cozzi








Respiro Readers

vi segnaliamo il nuovo romanzo

dell'autore italiano Luca Cozzi.










TITOLO: L'ombra del lupo

AUTORE: Luca Cozzi

CASA EDITRICE: Self Publishing

GENERE: Thriller

PAGINE: 292

PREZZO EBOOK: 3.99

PREZZO CARTACEO: 13.00

DATA USCITA: 31 Marzo 2019







In Germania e in Belgio due delitti  sembrano  portare la stessa firma: le vittime con la gola tagliata, nessuna traccia dell’assassino, nessun testimone, niente arma del delitto e vicino a ogni cadavere un libro macchiato di  sangue.  Il  detective  Andy Morales,  capo dell’unità investigativa omicidi seriali dell’Interpol, è convinto che si tratti di un serial killer e vuole occuparsi  del  caso,  ma  una  sorpresa  lo  attende nell'ufficio del  commissario capo: un giovane  italo-americano  entrerà a far parte della sua squadra.  
Asso nella manica o un altro problema da risolvere?
L’orologio del tempo scandisce i  suoi rintocchi, altre persone potrebbero morire, nessuna ipotesi può essere esclusa, nemmeno la più  incredibile di tutte…







Colonia, Germania, 18 febbraio 2018

La stanza era illuminata a giorno dai faretti che i tecnici della Scientifica avevano piazzato un po’ ovunque. Un poliziotto fermo sulla soglia si fece da parte lasciando entrare il nuovo arrivato.
Il corpo era stato portato via e sulla moquette non restava che la solita sagoma disegnata col gesso. Andy l’aveva vista decine di volte, ma non si era ancora abituato all’idea che una vita umana potesse ridursi a un macabro disegno bianco su un pavimento.
Un uomo alto e corpulento, intento a discutere con un agente in divisa, si girò di scatto. La testa calva e il viso paffuto, aveva due occhi piccoli e ravvicinati che saetta vano senza sosta da una parte all’altra della stanza confe rendogli un’aria vagamente porcina.
«Salve, lei dev’essere il detective Morales» lo salutò in un inglese incerto, tendendosi verso di lui.
Andy gli strinse la mano annuendo. «Ho fatto prima che ho potuto, ma a quanto pare sono arrivato tardi».
Il poliziotto renano fece un gesto di impotenza. «Non potevamo aspettare ancora, stava cominciando a cammi nare da solo. Troverà tutto nel rapporto. Mi chiamo Steiner, Bernhard Steiner. Faccia come fosse a casa sua».
Andy represse una smorfia e si avvicinò alla sagoma disegnata sulla moquette intrisa di sangue. L’umorismo fuori luogo del tedesco lo aveva infastidito e, anche se com prendeva quanto fosse necessario per gli inquirenti esorciz zare certe situazioni, non sopportava che si mancasse di ri spetto ai morti.
«Ora presunta del decesso?» chiese con voce atona avvertendo la presenza di Steiner alle sue spalle.
«Il medico legale sarà più preciso dopo l’autopsia, ma dovrebbe essere tra le undici e mezzogiorno di ieri».
«Quando avremo il referto?»
Steiner parve infastidito. «Oggi è domenica. Se tutto va bene, martedì o mercoledì».
Morales tornò a guardare il punto dove fino a poco prima giaceva il cadavere. A pochi centimetri dalla sagoma del braccio proteso, macchiata di sangue dove la mano della vittima l’aveva toccata, c’era una copia di un giallo di Simenon.
Una voce alle sue spalle lo fece trasalire: «Benvenuto detective Morales. Ci siamo sentiti al telefono, sono Michael Koch, ispettore capo del BKA».
Il BKA, acronimo di Bundeskriminalamt, ovvero la polizia federale tedesca, coordinava le attività investigative tra le polizie degli stati federati e le autorità estere, occu pandosi direttamente dei casi più importanti o riguardanti reati di matrice politica, legati alla droga, al traffico di armi e al terrorismo.
Morales strinse la mano al collega: più gio vane di Steiner di almeno dieci anni, parlava un ottimo in glese e aveva l’espressione e l’atteggiamento tipici della persona intelligente, determinata a fare bene il proprio la voro. Era stato lui a ipotizzare un collegamento con l’omi cidio di Bruxelles del mese precedente e a insistere affinché venisse allertata la SMIU, l’Unità Investigativa Omicidi Seriali dell’Interpol. “Ce ne vorreb bero di poliziotti così” pensò tra sé Morales.
[…]
Andy indicò la porta contrassegnata dal numero 1: «Non ci sono segni di effrazione né di lotta all’interno dell’appartamento, il che lascia supporre che la vittima sia rincasata in compagnia dell’assassino o che comunque lo conoscesse. Se uno sconosciuto avesse suonato alla porta, è lecito pensare che il signor Wohlers avrebbe chiesto chi fosse, costringendolo a presentarsi. Rutiger avrebbe dovuto sentire qualcosa».
«Già. L’ho pensato anche io e questo è l’unico indizio che ci fornisce una pista da seguire. Stiamo interrogando i conoscenti della vittima e della sua compagna, ma non sono ottimista».
«Ci sono altre uscite sul retro o sul tetto?»
«Una porta di servizio dà sul cortile posteriore, ma sarebbe stato rischioso uscire da lì: è facile imbattersi in qualcuno che lava la macchina o nei bambini che giocano, soprattutto di sabato. Si accede al tetto attraverso una botola, ma è chiusa con un lucchetto. Sono convinto che l’assassino sia uscito dal portone, come se nulla fosse».
«Ci sono telecamere nei paraggi?»
Il tedesco scosse la testa. «Una sola, quella di una banca a cento metri da qui. Abbiamo già acquisito e controllato i filmati, ma le uniche persone inquadrate sono quelle che hanno utilizzato lo sportello bancomat. Sedici persone, tutte residenti in zona e tutte con un alibi».
Per un istante, Koch esitò, poi trasse un profondo re spiro e riportò il suo sguardo su quello dell’ameri cano. «Forse sono stato precipitoso nel coinvolgere l’Inter pol, se non si trattasse dello stesso uomo di Bruxelles…»
«Non sappiamo se l’assassino abbia agito da solo e tantomeno se si tratti di un uomo o di una donna».
«Lei che ne pensa?» insistette il tedesco.
Morales si strofinò gli occhi.
«Temo che dovremo dare la caccia a un serial killer».
[…]
Lui era un predatore. Era nato per cacciare.
Il pensiero di Nami andò a Morales: anche lui, il suo mentore, era un abile cacciatore, ma mentre il detective si comportava come un segugio che fiuta la pista, seguendo le tracce con implacabile determinazione fino a snidare e catturare la preda, Nick era il leone, il lupo, la tigre, la fiera per eccellenza che, chiamata a combattere, lo fa per uccidere.
Capì che non avrebbe potuto trattenerlo e, con gli oc chi velati di lacrime, vide Nick voltarle le spalle avviandosi incontro al proprio destino.
[…]







Luca Cozzi, blogger, editor e docente di Scrittura creativa, ha esordito nel 1999 con "La leggenda di Goccia di Luna". Nel 2016 pubblica "L’alpino che giocava ai dadi" e il romanzo "Senza nome e senza gloria", primo esordio delle avventure di Luke McDowell, che ha ottenuto il terzo posto al XVI Festival del Libro Possibile. Nel 2017 ha pubblicato "Shaytan" e nel 2018 "Il potere delle ombre", rispettivamente secondo e terzo thriller della saga di Luke McDowell, tutti editi da Edizioni della Goccia.
"L’ombra del lupo" è il suo quarto thriller.





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