L'ASSEMBLEA DEI MORTI
di Tomas Barbulo
El Guapo e i suoi compari sono quattro infami canaglie, un gruppo di derelitti schiacciati dalla crisi economica, con lavori sottopagati e una montagna di debiti. Non c’è da stupirsi che gli brillino gli occhi quando un losco commerciante di gioielli francese, ben introdotto nel jet-set internazionale, offre loro l’occasione della vita: una rapina in una banca di Marrakech nei giorni della fiera dell’oreficeria. La posta in gioco è di due milioni di euro. E per averli basta arrivare in Marocco, strisciare un pochino nelle fogne, e magari sudare per un paio d’ore. Poi sarà fatta. Per mimetizzarsi tra i turisti, meglio portare con sé – a bordo del pulmino bianco con cui viaggiano da Madrid a Gibilterra e poi oltre lo Stretto – anche mogli e fidanzate. Il committente ha organizzato una spalla, un misterioso arabo sahariano che non apre mai bocca e che rimarrà con loro fino a destinazione. Presto però cominciano i guai: una serie di imprevisti mette a rischio quello che doveva essere un lavoro rapido e pulito, e che in realtà sembra nascondere ben altri scopi.
Con grande ritmo, dialoghi taglienti e irresistibile umorismo, il romanzo di Tomás Bárbulo guida il lettore tra battute, insulti e continui colpi di scena verso un finale sorprendente.
Tomás Bárbulo
(1958), profondo conoscitore del mondo arabo, è un giornalista, fondatore di diverse testate, inviato di El País in
Marocco, Algeria, Mauritania e Sahara occidentale, dove ha vissuto a lungo e sulla cui storia politica ha scritto un saggio. L’assemblea dei morti è il suo primo romanzo.
LA VERITA', VI PREGO, SUL NEOLIBERISMO
di Alberto Mingardi
«Il mondo in cui viviamo si trova in una grave situazione, le idee che chiamiamo neoliberiste rischiano di portarci alla catastrofe, ovunque». Così si esprimeva il regista inglese Ken Loach, con toni apocalittici, ritirando la Palma d’oro vinta a Cannes nel 2016. Anche lui, come altri personaggi pubblici e non, utilizzava la parola magica per descrivere l’origine di tutte le storture del mondo: neoliberismo. Che si tratti della scomparsa del lavoro o del cambiamento climatico, ogni evento di cronaca è una buona scusa per puntare il dito contro gli effetti nefasti del libero mercato e della finanza globale. Sia a livello mediatico che politico, il pregiudizio verso questo presunto ordine mondiale lo dipinge come responsabile della distruzione di ogni garanzia sociale e di aver arricchito un ristretta cerchia di speculatori senza scrupoli, a scapito del novantanove percento del mondo. La soluzione per ovviare a queste tragedie sarebbe sempre la stessa: più leggi, più controlli e, quindi, più Stato. Alberto Mingardi ridimensiona il mito del mercato pervasivo e tirannico, e mostra come in realtà di politiche neoliberiste ce ne siano state meno di quanto si crede. Il che è paradossalmente un problema: è a quel poco di neoliberismo che dobbiamo crescita e prosperità.
Alberto Mingardi (1981) è stato fra i fondatori ed è attualmente direttore dell’Istituto Bruno Leoni, think tank che promuove idee per il libero mercato.
È adjunct scholar del Cato Institute di Washington DC. Dottore di ricerca in Scienze Politiche, ha scritto per giornali e riviste. Oggi collabora con «The Wall Street Journal Europe» e con il supplemento domenicale del «Sole 24 Ore».
Twitter: @amingardi.
È adjunct scholar del Cato Institute di Washington DC. Dottore di ricerca in Scienze Politiche, ha scritto per giornali e riviste. Oggi collabora con «The Wall Street Journal Europe» e con il supplemento domenicale del «Sole 24 Ore».
Twitter: @amingardi.
LA TRAMA DELLA VITA
di Giulio Cossu
A partire dalle ultime frontiere al centro delle cronache (terapia genica e genome editing, medicina personalizzata, organoidi), attraverso una serie di esempi e casi inediti, Giulio Cossu racconta, ripercorrendo la sua quarantennale esperienza di scienziato internazionale, l’evoluzione e la storia delle scoperte più importanti nel campo della medicina rigenerativa, tra applicazioni sorprendenti, questioni etiche e tentativi di speculazione.
MAMMA, CHE FAME. CIBO E ADOLESCENZA, LE STRATEGIE DI UNA NUTRIZIONISTA.
di Stefania Ruggeri
L'adolescenza è una delle fasi più critiche, durante la quale i figli diventano indipendenti, a volte perfino ribelli. Molto spesso la loro ricerca d'identità è accompagnata da disordini alimentari: mangiano fuori casa, la cura del corpo diventa un'ossessione, cercano diete alternative, scoprono l'ebbrezza alcolica. I genitori non devono sottovalutare questi segnali, ma intervenire con discrezione e intelligenza. Forte della sua esperienza di ricercatrice e mamma, Stefania Ruggeri, specialista in scienze della nutrizione, individua i principali problemi legati al cibo che tormentano adolescenti e genitori, offrendo consigli utili a impostare, a partire dalla tavola, una vita sana ed equilibrata.
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