Ciao Respiro Readers,
ecco la mia recensione al romanzo di Gabriele Missaglia.
TITOLO: Il diario. Un destino già scritto.
AUTORE : Gabriele Missaglia.
Che
cosa fareste se vi fosse data la possibilità di conoscere il vostro
futuro?
È
quello che succede al protagonista di questo libro, Andrew, un broker
londinese, che ha fatto carriera tanto da diventare direttore della
filiale della società per cui lavora.
Un
giorno, dopo essere ritornato nella casa di famiglia per passare il
resto della vita con la sua bellissima moglie Phoebe, trova un
diario.
Nel
piccolo, e apparentemente innocuo, libro sono narrati tre episodi
della sua vita. Di cosa parlano? Chi l’ha scritto? Qual è la
ragione del ritrovamento?
Il
desiderio di svelare la risposta a queste domande, che
perseguiteranno il protagonista per tutto il corso dalla storia,
cambierà in modo irreversibile la vita di Andrew, il tenue
equilibrio familiare con Phoebe e il loro rapporto con Finn, un
vecchio amico di famiglia che cerca di sfondare come autore
teatrale.
Il
ruolo che questi due personaggi avranno sulla storia arricchisce un
intreccio ben ordito, fluido e dall’esito imprevedibile: uno dei
rari casi in cui si può affermare che la fantasia ha superato, di
molto, la realtà.
Nel leggere la
trama di questo romanzo quello che può attirare è una storia con
colpi di scena, un diario dov'è scritto il proprio futuro ed
invoglia ad iniziare a leggerlo.
Non posso dire che
all'interno del romanzo ci siano errori grammaticali, di fluidità o
quant'altro perchè è scritta con una grammatica più che corretta,
ma francamente ho avuto seri problemi a finirlo.
Quello che
vorrei dire è che questa recensione non è molto positiva, perchè non
ha riscontrato il mio gusto personale e non per affossare in un
qualche modo questo romanzo.
L'ho trovato
noioso.
La scrittura è
corretta , ma la maggior parte delle volte l'ho trovata pomposa ,
aulica, che non ti tiene attaccato alla lettura per far scorrere
velocemente gli avvenimenti.
Ci sono state alcune parti con pensieri profondi, ben articolati.
Esito
imprevedibile solo a metà, non ho visto molti colpi di scena che
fatico a vederlo come un thriller.
Non mi è piaciuto per
niente Andrew, il protagonista. Un uomo anaffettivo, con un male di
vivere assurdo, senza emozioni e noioso, quasi kafkiano.
Quando
parla dell'opportunità lavorativa della moglie facendola passare
come una bella notizia che lo avrebbe liberato almeno per un po' dai
doveri coniugali non mi è piaciuta molto.
Più che un thriller, lo metterei nella sezione
Questo romanzo non
ha trovato il mio gusto personale, non riesco ad aggiungere altro.
( Passabile )
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