martedì 28 settembre 2021

Recensione Romanzo - BY GRAZIA - LA GIOSTRA DEI CLOWN di Daniela E.

 














Il corpo di una ragazza viene ritrovato mutilato in un'attrazione chiamata "La Giostra dei Clown". L'assassino si rivelerà presto essere particolarmente ambiguo e con una precisa ossessione... L'Ispettrice di Polizia Terry Brooke dovrà catturare l'eclettico serial killer prima che sia troppo tardi. Cercando anche di recuperare pezzi di puzzle perduti della sua memoria.





E' un thriller con chiari riferimenti del genere horror, che, grazie alla suspence, trasmette una buona dose di empatia, di passioni espresse all’interno di una narrazione coinvolgente.

Incisivi sono i passaggi delle scene, nelle quali la tensione si fa più viva, più serrata, tanto che la lettura scorre tra le lame di un rasoio ben affilato.

L’intreccio non è articolato, anzi, nella sua semplicità e linearità rende più esaltante il lato oscuro del susseguirsi delle vicende.

Già dall’incipit, si intuisce come a mano a mano il lato malvagio si manifesta all’interno della storia e soprattutto in alcuni personaggi dall’animo veramente diabolico. Le descrizioni psicofisiche dei personaggi sembrano così reali, che al lettore sembra di essere al centro di una concretezza quasi vissuta in prima persona. Esperienze vere, quasi reali accadono e catturano.

Veniamo ora al personaggio principale: l’Ispettrice di Polizia Terry Brooke che incipia la storia, con l’incontro che sa quasi di realismo magico con la sorella gemella, forse morta, forse uccisa... - questo lo dovrete scoprire voi, cari lettori – anticipata da rumori di sottofondo di vetri andati in frantumi, il vortice e la caduta nel vuoto e, soprattutto, l’ansia di trovarsi in pericolo, una minaccia subdola, invisibile, non palpabile. Terry si pone tante domande alle quali però non sa darsi una risposta. Che cosa sta succedendo alla sua vita? Si tratta forse di incubi, o sta vivendo veramente tutto quanto nella realtà? Nella mente di Terry il caos si fa strada, come sbiaditi sono i ricordi del suo passato, e i pezzi del puzzle sono davvero difficili da ricomporre. Ci riuscirà?

Una cosa però Terry rammenta: una grossa cicatrice che ha segnato la sua esistenza, e che ne ha cambiato la prospettiva di diventare una Top Model. Ora si deve accontentare, anche se non è male, di un posto in un commissariato e casi complicati se non impossibili da risolvere.

Ed è proprio l’assegnazione di un complicato Cold Case con cui Terry dovrà vedersela.

Sarà in grado di risolverlo?

Terry non perde tempo, e avvia le ricerche sulle tracce di un efferato serial killer che cattura e tortura le sue vittime.

L’occasione arriva col ritrovamento del cadavere martoriato di una giovane donna in un Luna Park, proprio accanto alla giostra del clown.

Terry Brooke si domanda se sarà in grado dare un volto all’assassino, se varrà la pena di affrontare le ferite del suo passato. 

Per quanto possa dirne io, questo thriller ti lascia l’amaro in bocca, e ne rimani talmente coinvolto, che una volta iniziato, non riesci più a smettere. Nella mente del lettore inizia la lotta tra la dualità, - per intenderci -, tra Mr. Hyde e il dottor Jekyll -. E questo dualismo continua a insinuarsi nella mente del più scaltro del lettore, consumandolo nel voler conoscere a tutti i costi chi è l’assassino.

Lo stile dell’autrice, dalla penna incalzante e scorrevole, è colloquiale, quasi amichevole, tanto da riuscire a rendere il mistero, fonte di inesauribile ricerca scientifica e antropologica al pari di un criminal profiling. La lettura non è scontata, anzi, i colpi di scena la velocizzano in alcuni passaggi, in altri, c’è la sapienza nel saper dosare i punti di vista dei personaggi, non del tutto onniscienti, anche se spesso prevarica quello della protagonista nei diversi capitoli, dove i flashback nella mente di Terry riescono a ricostruire i vari passaggi criminologici sia delle vittime, sia de carnefice sia degli altri personaggi. Le loro vicissitudini, i loro comportamenti e cosa li spinge ad agire in un determinato modo che nell’altro.

Una storia horror/thriller elegante e allo stesso tempo, terrificante.

Bene. Fin qui tutto ok. Ora, però, passiamo ai punti che non mi hanno proprio convinto, e che mi hanno portato ad assegnare il mio voto.

Come ripeto, l’incipit e la parte finale è ineccepibile, quello che mi ha lasciato perplessa, è la parte dello svolgimento, che sembra andare avanti forzatamente, quasi tirata per i capelli. Passaggi aggiunti per collarne degli altri, evadendo da quello che dovrebbe essere il mordente vero e proprio della storia.

Un altro punto che ritengo meno marcato, è il colpo di scena finale, che non possiamo considerare tale perché è abbastanza prevedibile.

Qualche errore ortografico, ma ci sta, in fondo, siamo esseri umani e che diamine! Mica delle macchine trascriventi... Vabbè, anche quelle possono sbagliare, non credete?

Ora, se permettete, lascio a voi, cari lettori, la sentenza di condannare o assolvere.

Per quanto mi riguarda, io, assolvo senza attenuanti generiche.

Consigliato agli amanti del genere.







 








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