Respiro Readers
vi segnaliamo il nuovo romanzo
dell'autrice italiana Maria Campanaro.
TITOLO: E il resto è vita
AUTRICE: Maria Campanaro
CASA EDITRICE: Delos Digital
COLLANA: Odissea Romantica
GENERE: Romance Contemporaneo
PAGINE: 504
PREZZO EBOOK: 3.49
DATA USCITA: 17 Settembre 2019
Roma, 1983. Enrico, affascinante frontman di una pop band di successo, si innamora di Kristel,
vivace collaboratrice di una rivista. La loro storia è osteggiata da Christiane, la splendida top model
che lui ha lasciato e non si rassegna all’abbandono, e si intreccia a quella di Stefano, amico e collega
di Enrico, tormentato da una segreta, infausta passione per Kristel, che dominerà la sua vita e si dissolverà
soltanto dopo anni costellati di errori fatali, di rimpianti e di disfatte.
Quando, vent’anni dopo, Stefano e Alba, figlia di Kristel ed Enrico, e modella in ascesa, scoprono di amarsi,
il passato ritorna, per presentare all’uomo il conto: la ragazza apprende il suo segreto e si convince che
l’amante abbia cercato sua madre in lei. Sconvolta dal dolore, finisce per sposare Marco, il figlio di Stefano,
ma presto dovrà fronteggiare la propria incapacità di seppellire i suoi veri sentimenti...
In un'alternanza tra passato e presente, gli irrequieti protagonisti intrecciano i loro destini, vivono con
intensità l'amore in tutte le sue declinazioni, l'amicizia, la brama di successo, il bisogno di riscatto,
maturano la consapevolezza di sé e delle loro fragilità, la ricerca del proprio posto nel mondo, anche a costo
di rivoltare le loro esistenze.
vivace collaboratrice di una rivista. La loro storia è osteggiata da Christiane, la splendida top model
che lui ha lasciato e non si rassegna all’abbandono, e si intreccia a quella di Stefano, amico e collega
di Enrico, tormentato da una segreta, infausta passione per Kristel, che dominerà la sua vita e si dissolverà
soltanto dopo anni costellati di errori fatali, di rimpianti e di disfatte.
Quando, vent’anni dopo, Stefano e Alba, figlia di Kristel ed Enrico, e modella in ascesa, scoprono di amarsi,
il passato ritorna, per presentare all’uomo il conto: la ragazza apprende il suo segreto e si convince che
l’amante abbia cercato sua madre in lei. Sconvolta dal dolore, finisce per sposare Marco, il figlio di Stefano,
ma presto dovrà fronteggiare la propria incapacità di seppellire i suoi veri sentimenti...
In un'alternanza tra passato e presente, gli irrequieti protagonisti intrecciano i loro destini, vivono con
intensità l'amore in tutte le sue declinazioni, l'amicizia, la brama di successo, il bisogno di riscatto,
maturano la consapevolezza di sé e delle loro fragilità, la ricerca del proprio posto nel mondo, anche a costo
di rivoltare le loro esistenze.
Trenta angeli del male si avvicendavano ondeggiando perentori sui tacchi dodici, lo sguardo dritto, a sfidare la muraglia dei flash, come ignari del prodigio di cui facevano parte.
Abiti in jersey psichedelici; sottovesti anni Venti dai ramage di jais e perle; vestiti fluenti dal taglio Impero, abbinati a stole spruzzate di strass lunghe fino ai piedi; tuniche in tulle dalle pennellate cromatiche che rimandavano ai quadri di Matisse e Gauguin…
In sincronia perfetta, l’ultima modella scomparve mentre la rockstar terminava Non puoi darmi di più con una specie di gemito gutturale, tra gli applausi degli astanti e si defilava con una discrezione che in verità non le era così abituale.
Le luci si abbassarono e sulle note di Gift di Elisa cominciò a cadere una tenue neve.
A passi decisi Alba avanzò, con il piccolo sospiro che le permetteva sempre di scaricare la tensione, rafforzando la stretta sul bouquet da sposa. Non sorrideva e non guardava nessuno in particolare. Una maschera d’oro e perle le copriva la parte superiore del viso, esaltando gli occhi verdi e gli zigomi, ombreggiati di rosa antico. Ancora perle, a grappoli, le decoravano le onde color mogano dei capelli e il collo. Tulle color cipria spruzzato d’oro, tagliato con gusto rinascimentale, le scivolava lungo i fianchi e terminava in uno strascico, che lei domava muovendosi con grazia naturale, l’aria assorta in un mistero che escludeva il plauso circostante.
Era arrivata in fondo e guardò giù, dritto in platea. Spasmodicamente, per quanto dal volto impassibile da professionista non trapelasse nulla.
Lo individuò. Era in prima fila, come sempre.
Incontrò i suoi occhi, il suo orgoglio, e quella corrente di sguardi per un lungo momento le tenne sotto scacco il cuore.
Al suo braccio stava incollata quella Adriana, vestita solo di sorrisi trionfanti come proclami alla Nazione, ma non gliene importava nulla, nulla.
Perché quell’aura che li legava da sempre escludeva chiunque, chiunque altro, un’altra volta.
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