venerdì 16 novembre 2018

Segnalazione Romanzo - LATI SCALENI di Mirca Ferri









Respiro Readers

vi segnaliamo l'uscita del nuovo romanzo

dell'autrice italiana Mirca Ferri.










TITOLO: Lati Scaleni

AUTRICE: Mirca Ferri

CASA EDITRICE: PAV Edizioni

GENERE: Romanzo Rosa

PAGINE: 150

DATA USCITA: 10 Novembre 2018





L’ amore in tre, tecnicamente, significa amare due persone contemporaneamente.
Questo tipo di condizione affettiva viene comunemente associata al triangolo; pochi però sottolineano che si tratta di un triangolo non equilatero bensì scaleno.
I lati uniscono tre punti sentimentali collocati a caso che si amano e si odiano tra loro in quantità e forma disperatamente diseguale.
I protagonisti di questa storia vivono la medesima situazione, alternando moralità e ricchezza di valori ad egoismo e violenza. Inesorabilmente intrecciati l’uno alla vita dell’altro, ogni personaggio vive la propria adolescenza durante gli anni 90 mescolando il desiderio di crescere e conoscere il mondo al timore di ciò che il futuro può riservargli.
Incapaci di separarsi definitivamente, Melissa protagonista principale della vicenda, passa dal sogno di un amore romantico ai fatti della cruda realtà che in più occasioni metteranno alla prova la forza del suo carattere, i suoi rapporti familiari e di amicizia e il coraggio di accettare ciò che non si può cambiare. 
Talvolta neppure se stessi.










E' un’immagine antica, una foto innocente come il soggetto ritratto.
Una ragazza non ancora divenuta donna che si pone domande, che indossa sulla fronte le prime rughe del dubbio.
Lei lo ama.
Lo ama da quando ha capito la differenza tra l’ amore che si prova verso i genitori e i parenti o le infatuazioni vacue e passeggere della sua giovane età. Lo ama da quando aveva 14 anni ma non capiva cosa provava.
Sapeva, però, di volerlo per se, anima e corpo.
Giovani, appassionati, spregiudicati, bugiardi e traditori.
Per dar voce al loro desiderio non hanno esitato ad ingannare le persone a cui dicevano di voler bene. Non hanno saputo restare insieme ma neppure sopravvivere troppo a lungo separati.
La giovinezza li ha illusi con la falsa promessa dell’eternità: quei magnifici anni in cui credevano di poter cambiare il mondo, dove non esistevano le sfumature ma solo contorni nitidi e netti. Dove si sussurravano, lievi, le prime fantasie dell’amore.
Dannata fanciullezza!
Comprendi la grandezza dei tuoi sbagli? Oppure, oramai che sono stati commessi, vuoi narrarli come un poetico canto d’amore, consapevole che il passato non può essere cambiato e che, probabilmente, infine, è stato giusto così…?
E’ stato meglio, così…?









6
La bambola

Prima delle vacanze natalizie, il comitato dei rappresentati d’istituto decise come ogni anno che era giunta l’ora di fare una bella autogestione, proprio come stava avvenendo in quasi tutte le scuole superiori vicine. La scusa era di far prevalere i diritti degli studenti sulle imposizioni degli insegnanti. Ovviamente le vere motivazioni erano assai meno nobili: l’idea era quella di occupare la scuola giusto la settimana prima della sospensione delle lezioni per le festività, in modo da aumentare il numero di giorni di dolce far niente. 
Melissa, che stava frequentando il primo anno per la seconda volta, conosceva questi meccanismi. Sapeva che alla fine si sarebbero fatti giusto un paio di giorni di sciopero e nulla di più, ma era fondamentale essere presenti a scuola per dimostrare che era una rivolta seria, appoggiata dalla totalità degli studenti. 
Per lei, che amava frequentare l’istituto, quella sarebbe stata l’occasione per confrontarsi con alcune sue amiche più grandi e più esperte nelle faccende amorose. Non voleva rivelare nulla di ciò che era accaduto tra Fulvio e lei, e non voleva che certe chiacchiere si spargessero per la scuola, rischiando di finire anche alle orecchie di Camilla, Antonio e soprattutto di Sharon. La tentazione di rivelare il nome dell’amato e i particolari dei sentimenti che provavano l’uno verso l’altra era molto forte, ma Melissa cercò di trattenersi domandando alle amiche piuttosto come comportarsi nelle situazioni di intimità.
La sua mente galoppava già lontana, verso un’unione sia sentimentale che fisica tra lei e Fulvio.
Quell’anno, inaspettatamente, anche Antonio prese parte all’autogestione e tra un corteo e l’altro ebbe l’occasione di rivedere Melissa.
Fu lei, quella volta, ad avvicinarsi a lui, certa di non provare più nulla nei suoi confronti. Anzi pensò che probabilmente non aveva mai provato nulla per lui, come se il suo cuore fosse appartenuto sempre e solo a Fulvio. 
Antonio notò immediatamente una luce negli occhi di Melissa diversa da quella che conosceva e ne rimase colpito e turbato. Percepiva che la ragazza non provava più alcun interesse nei suoi confronti e, invece di sentirsi sollevato, si rammaricò.
Melissa, la cui testa era completamente altrove, era nuovamente vivace, allegra, carismatica e sicura di se stessa. Giocherellava con Antonio, consapevole che lui fosse ancora attratto da lei e si destreggiava benissimo in questo capovolgimento di ruoli.
Antonio cercava di capire chi o cosa l’avesse resa tanto felice, cominciando a snocciolare i nomi dei compagni di scuola e dei vecchi amici, arrivando persino a ipotizzare che lei fosse capitolata per qualcuno dell’oratorio. Melissa non rispondeva, si limitava a ridere in modo allusivo, divertendosi a saltellare avanti e indietro tra una conversazione con i compagni, la partecipazione a un corteo e delle chiacchiere maliziose con Antonio.
Il primo giorno di autogestione terminò e tutti tornarono a casa verso le sei. Melissa era certissima che Fulvio sarebbe passato a trovarla, ma lui non si fece vivo.

In quegli anni non esistevano cellulari ed era considerata maleducazione telefonare a casa delle persone quando era passate le 20.00, quindi Melissa rimase senza notizie di lui per l’intera giornata.
Di notte non riuscì a prendere sonno, si era convinta che qualcuno della scuola avesse raccontato a Fulvio che lei aveva trascorso tutta la giornata in compagnia di Antonio e che lui, per punirla, non si fosse fatto vedere.
La mattina successiva, mentre si preparavano per andare al secondo giorno di sciopero, Camilla le chiese se era accaduto qualcosa di nuovo tra lei e Antonio, perché le era stato riferito che il giorno prima erano stati visti insieme per molto tempo. Melissa, che temeva proprio questo, cercò di capire chi l’avesse informata e seppe che era stata Sharon, che aveva incontrato la sera prima con Fulvio.
Melissa sbiancò improvvisamente e, cercando di mantenere la calma, domandò se per caso sapesse come erano i rapporti tra loro, adesso che si erano lasciati.
“Sono già tornati insieme. Te l’avevo detto, quei due fanno sempre così. Si mollano e dopo mezz’ora sono di nuovo una coppia” le rispose noncurante la sorella.
A quelle parole, Melissa sentì la necessità di sedersi cercando di non scoppiare a piangere. La sorella, ignara di tutto, la salutò raccomandandole di non fare tardi e di non invischiarsi nuovamente nella vita di Antonio, visti i precedenti.
Non poteva immaginare che Melissa tutto aveva in mente, ora, tranne che lui. 
La giovane inesperta provò nausea e repulsione pensando a come era stata facilmente raggirata da colui che riteneva essere il ragazzo di cui si era sempre fidata, indipendentemente dai sentimenti che stava provando in quel periodo.
Si preparò per andare a scuola portando con sé dei gettoni telefonici per chiamare Fulvio dall’istituto. Gli telefonò sapendo che i suoi genitori erano al lavoro e che lui quella mattina non sarebbe andato all’università. Voleva assolutamente vederlo, parlargli a quattrocchi. 
Fulvio rispose al primo squillo e si comportò come nulla fosse, anzi, si scusò per non essersi fatto vivo il giorno precedente alludendo delle scuse, ma dal tono di voce che udì dall’altro capo della cornetta intuì che Melissa aveva sicuramente parlato con la sorella.
“Posso spiegarti” le disse dopo un po’ capendo in che guaio si era cacciato. “Esci da quello sciopero da quattro soldi e vediamoci a casa tua.”
“No” rispose Melissa. “Voglio terminare quest’occupazione che ritieni stupida. Ci vediamo nel pomeriggio” e attaccò il telefono.
Il mascara colò dai suoi occhi rigandole il viso.
Aveva trattenuto le lacrime, per non dargli soddisfazione, non appena aveva sentito la sua voce, ma poi non ce l’aveva fatta.

“Da stasera la mia vita nelle mani di un ragazzo no… non la metterò più…“

La bambola – Patty Pravo –






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