sabato 10 novembre 2018

Segnalazione Romanzo - LA BICICLETTA NERA di Stefania P. Nosnan









Respiro Readers

vi segnaliamo il romanzo d'esordio

dell'autrice italiana emergente Stefania P. Nosnan.










TITOLO: La bicicletta nera

AUTRICE: Stefania P. Nosnan

CASA EDITRICE: Bertoni Editore

GENERE: Storico Sentimentale

DATA USCITA: 3 Novembre 2018







Milano 1943
Emma Loreti non sa cosa le riserva il futuro. Proviene da un piccolo paese del centro Italia dove la sua amata famiglia è stata trucidata dei tedeschi. Ha ancora presente, davanti ai suoi occhi, l'immagine della sorellina e dei suoi genitori distesi nella polvere. Per dimenticare quel terribile momento e il dolore che le annienta il cuore, sale sul primo treno in partenza verso nord. Viene accolta da una Milano bersagliata e ferita dai bombardamenti alleati. Proprio quando decide di andarsene dalla città conosce Umberto Tomat, capitano del Regio Esercito. 
Il giovane ufficiale, originario di Udine, è assieme al suo plotone in attesa degli ordini che sembrano non arrivare mai. Tra quella moltitudine di soldati tedeschi e italiani ammassati alla stazione, l'incontro tra Emma e Umberto li porterà a vivere intensamente il sentimento appena nato, che cambierà il loro presente e il loro incerto futuro.
Il cambio di alleanze dell'8 settembre 1943, deciderà il destino di una Nazione, ma anche quello dei due giovani. 
Umberto e i suoi camerati si schiereranno contro i tedeschi dirigendosi verso est, nei territori denominati "Zona d'operazione del Litorale Adriatico", combattendo per la loro salvezza e la liberazione della loro terra. Emma partirà per Venezia dove soggiornerà alcuni mesi, abbracciando le idee della Resistenza per sconfiggere l'oppressore. Quando la situazione diventerà insostenibile si sposterà a Udine per ricongiungersi con il suo amato capitano.
Il romanzo è tratto da una storia realmente accaduta, fatta di coraggio, lotta e sentimento che, in un momento tragicamente storico, porterà i due giovani a dividersi e amarsi da lontano. 







Nella confusione della stazione la vide: stupenda e spaesata. Si guardava attorno cercando di rendersi invisibile agli sguardi di tutti quei militari che la stavano fissando con occhi bramosi, quasi non avessero mai visto una donna in vita loro.
La ragazza in questione era minuta con dei bellissimi capelli lunghi castani e osservava ciò che le stava attorno, forse alla ricerca del suo treno. Un vestito a fiorellini le fasciava il corpo sottile, le sue forme non stavano passando inosservate neppure ai soldati sposati o più anziani. Pareva una ventata di aria fresca in una giornata grigia, afosa e monotona di inizio settembre, interrotta a volte solo dal suono stridente delle sirene della contraerea o dai carrelli ferroviari che facevano manovra.
Umberto si mise a guardarla, mentre lei continuava a cercare qualcuno, come a volere delle informazioni, ma in tutto quel trambusto nessuno le dava retta. Mancava il personale ferroviario, mancavano i treni e quello che dovevano prendere loro era in ritardo di ore. Forse neanche sarebbe arrivato, magari era finito sotto qualche bombardamento inglese o americano.




 



La donna era ben vestita, con un cappellino in testa. La borsetta posata sulle ginocchia era alla moda per quel periodo, come alla moda era la stola di seta che le copriva le spalle.
«Grazie» rispose la ragazza guardinga.
«Ne vuole? Per il bambino» continuò la donna con la mano guantata e tesa sulla quale era posato un biscotto.
Gli occhi di Dante si illuminarono e a ben ragione, erano settimane che non mangiava un biscotto.
Emma non se la sentiva di rifiutare. «Grazie, signora» rispose accettando il regalo.
«Di niente» e si rimise a leggere la rivista che aveva in mano.
Emma le guardò il bellissimo vestito che indossava, era una donna raffinata e con soldi. Non voleva nemmeno immaginare come gli altri vedessero lei, probabilmente una stracciona. Erano giorni che non si concedeva un bagno e portava lo stesso vestito. Anche Dante era nelle sue stesse condizioni. Sicuramente avevano fatto pena a quella dama.
La donna alzò gli occhi dalla sua lettura. «Scendete a Venezia?» le chiese incuriosita.
«S... sì» balbettò Emma.
«Avete un lavoro lì?» domandò ancora.
«No, signora.»
«Io sto cercando una governante, è interessata?» chiese quasi senza ascoltarla, poi le preventivò lo stipendio.
Emma rimase a bocca aperta, ma anche stranita. “Quella donna offriva così apertamente un lavoro? Forse c’era sotto qualcosa” ponderò prendendo tempo prima di rispondere.
«Non sia in imbarazzo. È risaputo che io sono un’eccentrica, quindi non ci faccia caso a come l’ho reclutata tra il mio personale, sempre che accetti» le disse con sicurezza 122
e sfrontatezza.
«Mi farebbe comodo un lavoro, ma non posso fornirle referenze. Ho lasciato il mio ultimo impiego da badante molto velocemente» ammise arrossendo.
«Per chi ha lavorato?»
Emma non sapeva se fare il nome del dottor Perselli, ma preferì non dirlo.
«Un medico a Milano.»
«Ah... Ed è scappata nella notte?» chiese osservandola con occhio critico.
«Sì, signora» annuì, era inutile mentire.
«Allora posso immaginare chi è. Non si preoccupi, con me non ha nulla da temere.»
«Allora se la sua proposta è ancora valida, accetto.»
«Bene, quando arriviamo a Venezia mi segua» replicò tornando a leggere la rivista.
“Che strana donna” rimuginò la giovane. Niente l’aveva scomposta.
Emma rimase incantata nel vedere la laguna di Venezia.




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